Il Senato ha approvato il decreto che introduce un quadro normativo nazionale sull’Intelligenza Artificiale (IA), con l’obiettivo di garantire un utilizzo trasparente, sicuro e rispettoso dei diritti fondamentali. Il provvedimento punta a favorire l’innovazione tecnologica, rafforzare la cybersicurezza e tutelare i dati personali, con una particolare attenzione al settore sanitario, dove l’IA è vista come un supporto e non un sostituto del medico.

In questo contesto, viene ribadito che la decisione clinica resta sempre di competenza del medico, mentre l’IA deve essere uno strumento capace di migliorare l’appropriatezza diagnostica e terapeutica, senza mai minare la centralità della persona né introdurre discriminazioni nell’accesso alle cure.

Per i medici di medicina generale (MMG) il decreto dedica disposizioni specifiche, contenute negli articoli 7, 8, 9 e 10, che delineano il futuro utilizzo dell’IA nell’assistenza territoriale.

Articolo 7 – L’IA come supporto clinico, non sostitutivo

L’IA in ambito sanitario potrà essere impiegata per attività di prevenzione, diagnosi e cura, ma sempre con un ruolo ausiliario: la responsabilità finale della decisione terapeutica rimane in capo al medico. L’articolo pone inoltre vincoli stringenti sul rispetto della riservatezza dei dati e sulla non discriminazione, ribadendo che la tecnologia non può diventare un ostacolo all’equità di accesso alle prestazioni.

Articolo 8 – Ricerca e sperimentazione scientifica

La norma incentiva l’utilizzo dei dati personali per finalità di ricerca, purché in maniera responsabile e sicura, anche attraverso tecniche di anonimizzazione e pseudonimizzazione. L’obiettivo è accelerare la ricerca biomedica e favorire sperimentazioni cliniche che possano tradursi in cure più efficaci, senza però derogare ai principi di protezione dei dati e al consenso informato.

Articolo 9 – Disciplina semplificata sul trattamento dei dati

Entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Ministero della Salute dovrà emanare un provvedimento che stabilisca una disciplina semplificata per l’utilizzo dei dati sanitari, inclusi quelli particolari e sensibili, in ambito di ricerca e sperimentazione. L’articolo si estende anche all’impiego dell’IA nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e nei sistemi di sorveglianza sanitaria, promuovendo soluzioni digitali che possano migliorare la presa in carico del paziente a livello territoriale. In questo processo avrà un ruolo strategico l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS).

Articolo 10 – Piattaforma AGENAS per l’assistenza territoriale

Viene prevista la realizzazione di una piattaforma nazionale di Intelligenza Artificiale, gestita da AGENAS, che dovrà supportare i medici di famiglia e i cittadini. Tale strumento fungerà da interfaccia per l’assistenza territoriale, permettendo di gestire in maniera sicura e conforme al GDPR i dati sanitari, e al contempo di ottimizzare i percorsi di cura, migliorando la comunicazione tra medico e paziente.


Il decreto segna un passaggio cruciale per l’integrazione dell’IA nella sanità italiana:

  • Rafforza la centralità del medico, riaffermando che la tecnologia non sostituisce la professionalità, ma la affianca.
  • Apre nuove prospettive di ricerca, grazie a regole più chiare e snelle per l’uso dei dati sanitari.
  • Introduce strumenti operativi, come la piattaforma AGENAS, che potrebbero incidere concretamente sull’organizzazione dell’assistenza territoriale, favorendo un modello più integrato e digitale.
  • Al tempo stesso, pone forti garanzie in tema di diritti, privacy ed equità di accesso, per evitare rischi di esclusione o di utilizzo improprio delle informazioni sensibili.

In particolare per i medici di famiglia, il decreto rappresenta sia una sfida professionale (con l’ingresso di nuove tecnologie nella pratica clinica quotidiana), sia un’opportunità per migliorare la qualità dell’assistenza e la continuità delle cure sul territorio.

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